1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un ingegnere ambientale, ho 32 anni e vivo a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Ho due figli, insegno nella scuola superiore e sono anche un consigliere comunale, ma ho un'infinità di interessi molto variegati: amo l'arte figurativa, la musica e lo sport (danza e pallavolo su tutti). Sono sempre stata interessata alla letteratura e in particolare alla poesia: la mia ispirazione è Eugenio Montale, l'ho amato sin dalle scuole medie e sono rimasta folgorata da ognuna delle sue poesie, ma non disdegno assolutamente gli altri poeti italiani del Novecento e gli ermetici in particolare. Trovo molto interessanti le poesie visive, sia italiane che straniere e rimango ammaliata di fronte agli scritti di Nietzsche, Gibran, Kundera e Hikmet. I versi di Neruda e di Alda Merini poi, sono secondo me sono uno struggente inno all'amore, dal quale nessuno che dica di amare la poesia può sottrarsi. Il "verso" è stata una scelta molto naturale per me, visto che la musicalità, il ritmo, la rima, le figure retoriche, la metrica ma soprattutto la potenza della parola, rappresentano per me una sorta di attrazione fatale. Ho sempre avuto la tendenza a scrivere poesiole e a comporre canzoncine per i miei figli, ma la prima vera poesia è nata in una splendida notte d'estate in cui la luna era di una bellezza rara e imbarazzante, che mi ha spinto ad alzarmi dal letto, affacciarmi alla finestra e scrivere tutto ciò che quella visione mi ispirava.